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Teatro La Baracca

Il Teatro La Baracca di Casale, a Prato, nasce nel 1993-1994 dalla ristrutturazione di una vecchia costruzione di legno utilizzata dai contadini come deposito di attrezzi, e che la gente del posto indicava appunto come “la baracca”. Il nome La Baracca vuole però anche rendere un omaggio e ispirarsi al teatro viaggiante di García Lorca, chiamato appunto “La Barraca”, con cui il poeta allestiva i suoi spettacoli nelle campagne della Spagna prefranchista.

Negli anni l’edificio, che per la sua struttura è chiamato anche ‘casa-teatro’, è stato interamente restaurato e messo a norma con materiali riciclati e naturali, e alcpresente costituisce un esempio inconsueto di ‘teatroecologico’. La particolarità del teatro è anche costituita dal palco, diviso in tre sezioni autonome, che possono essere sollevate singolarmente, al fine di utilizzare meglio e diversamente lo spazio a disposizione.

Il piccolo giardino all’aperto di lato al teatro, il ‘pereto’, d’estate è utilizzato per letture sceniche o piccoli allestimenti teatrali. All’inizio il teatro fu utilizzato come sede di laboratorio teatrale e sala prove, ma già nel 1996 fu organizzata una prima breve rassegna teatrale, e da allora fino a oggi le stagioni si sono susseguite ininterrotte, arricchendosi di spettacoli e appuntamenti.

Dal 2003 al 2012 il Teatro La Baracca ha fatto parte della rete territoriale toscana di “Sipario Aperto. Circuito regionale dei piccoli teatri”, ospitando diverse compagnie provenienti da tutta Italia. Al momento il Teatro La Baracca è la sede dell’omonima compagnia che vi organizza la propria stagione teatrale con spettacoli di vario genere, spesso a tema politico e civile, portando sulla scena temi e storie ‘scomode’ della città e non solo,

Come, per citarne solo alcuni, L’infanzia negata dei celestini (sul noto orfanotrofio scandalo di Prato negli anni ’60 e vincitore del premio Selezione 2006 della Regione Toscana); Dramma intorno ai concubini di Prato; Karl Laqua (sull’eccidio dei Martiri di Figline di Prato); Cafiero Lucchesi (Vita e morte fra Mussolini e Stalin), Prato nel Sacco (sul Sacco di Prato del 1512); Gaetanina Bresci (Mio padre Gaetano, il regicida); Miriam, moglie di Gesù; Le tre vite del ragazzo di Tien An Men; il dramma etrusco Laris Pulenas, messo in scena per porre l’attenzione sulla scoperta della città etrusca di Gonfienti di Prato. Il repertorio della compagnia è considerevole incluso nel settore del teatro comico e non femminile: Matilda (testo vincitore ex-aequo del XIV Premio Fondi-La Pastora); Cenerentola è andata via; Il bignamino delle donne; Stupida (Una vita in trappola); e nel teatro ragazzi dove, rielaborando sia la tradizione locale sia stilemi e modi della commedia dell’arte, essa ha creato maschere, personaggi e storie originali come Pagliaccia Secca, la Beffana, Baco Gigi, Petuzzo e altri.