Itinerari:
Prato natura

Lungo il Bisenzio

Da Gonfienti alla Cartaia lungo le rive del Bisenzio

L’itinerario alla scoperta di una città insolita e verde parte dal borgo medievale di Gonfienti che si trova a est di Prato e si può raggiungere o in auto o con l’autobus , cercando itinerario sul sito Capautolinee.

Il Borgo è noto perché nei suoi pressi nel 1997 sono venuti alla luce i resti di una città etrusca di grandi dimensioni. Ad oggi il sito è solo parzialmente scavato ma mostra una grande domus e altri importanti ritrovamenti. Il sito è visitabile soltanto durante le aperture straordinarie .

Da Gonfienti con un piacevole itinerario a piedi (circa tre ore ) o in bicicletta ( circa un’ora e mezzo) lungo una pista ciclabile, curata e illuminata, che si snoda lungo al riva del fiume, si può scoprire una parte della città da un insolito punto di vista.

Risalendo la riva destra del Bisenzio si incontra il Ponte Petrino di recente costruzione (1966), ma sorto sui resti del vecchio ponte sul Bisenzio che si dice costruito dal generale romano Marco Petreio, detto Petrino (110 a.C.

– aprile 46 a.C.), abile geniere che combatté contro Catilina nel Pistoiese e lo sconfisse.
Del vecchio ponte restano oggi solo poche rovine.

Proseguendo il nostro itinerario si arriva all’altezza della Stazione Centrale e poi con un breve tratto al ponte storico del Mercatale. Numerosi sono gli edifici di interesse architettonico che si affacciano su questo tratto di fiume il Bastione delle Forche, le Case Nuove, la ex-casa del Fascio e belle Ville Liberty.
Proseguendo nell’itinerario si incontra il “Cantiere”, un triangolo di territorio densamente urbanizzato, stretto tra la linea ferroviaria per Bologna, quella per Pistoia e Pisa e il fiume Bisenzio.

Il nome deriva da un insediamento di baracche originariamente destinato agli operai che lavorarono alla realizzazione della Linea Direttissima per Bologna nel primo dopoguerra e che nel corso degli anni si è trasformato in un vero e proprio quartiere.

Al posto delle baracche oggi ci sono casette dalle forme e dai colori più vari, costruite senza alcuna pianificazione, secondo la logica dell’utilizzo e delle necessità mutevoli della vita: scale esterne che si sono aggiunte, sottotetti che sono diventati abitabili, terrazzi, rientranze, cortili, finestre dalle fogge più varie, il tutto realizzato accostando materiali eterogenei e spesso di recupero.

Proseguendo nell’itinerario si incontra un ponte di recente costruzione: qui grazie ad un passaggio pedonale protetto si può raggiungere la pista ciclabile che si snoda sulla riva sinistra.