Itinerari:
Prato storica

Medicea

Dal centro storico della città alle verdi colline del Montalbano

Il punto di partenza dell’itinerario è la Basilica di Santa Maria delle Carceri. Lasciando la città in direzione sud, si raggiunge il primo dei comuni medicei, Poggio a Caiano (15 min. d’auto dal centro cittadino) il cui territorio, insieme a quello attualmente compreso nel Comune di Carmignano, fu tra i possedimenti preferiti da Lorenzo il Magnifico, da Francesco I e dal granduca Ferdinando, amanti delle belle dimore di campagna, delle cacce e delle grandi feste nei giardini.

La seconda tappa dell’itinerario è il grande parco delle Cascine di Tavola. Nel 1473/74 il Magnifico, il più illuminato personaggio della casata, acquistò una "casa da signore" su una piccola altura e i vasti terreni circostanti, progettandone la trasformazione in una nuova villa che diventasse residenza nobile e centro di una vasta tenuta. E’ nato così il complesso mediceo di Poggio a Caiano costituito dalla Villa e il suo parco, dalle Scuderie (ristrutturate nel 2000 e oggi adibite a spazio espositivo e congressi) e dalle Cascine di Tavola (orario 8-16 in inverno, 8-20 in estate).

Terza tappa dell’itinerario è Villa Ambra a Poggio a Caiano. Ultimata nel 1520 su progetto del Sangallo, è il prototipo della villa rinascimentale; l’ambiente di maggior pregio è il salone Leone X, circondato da un imponente ciclo di affreschi realizzati dal Pontormo, Franciabigio, Alessandro Allori e Andrea del Sarto. La villa rimase sempre residenza estiva dei Medici e fu teatro di importanti avvenimenti della loro storia dinastica.

Qui furono festeggiati i matrimoni tra Alessandro de' Medici e Margherita d'Austria (1536), tra Cosimo I ed Eleonora da Toledo (1539), tra Francesco I e Bianca Cappello (1579). La scomparsa di questi ultimi, dovuta forse ad avvelenamento, è ancora avvolta da un alone di mistero e oggetto di leggenda. Al tempo di Cosimo III (seconda metà del Seicento) la villa fu dotata di un teatro al piano terra per soddisfare i capricci di Margherita Luisa d'Orléans.

Il principe Ferdinando ne fece un attivissimo centro culturale. Alla morte dell'ultimo discendente dei Medici l'edificio passò alla famiglia degli Asburgo-Lorena. Dal 2007 nella villa si trova il Museo della Natura Morta, allestito in sedici sale del secondo piano, che espone circa 200 dipinti dal tardo Cinquecento alla metà del Settecento. Per trovare l’altra grande villa medicea, quarta tappa del nostro itinerario, dobbiamo lasciare Poggio a Caiano in direzione di Artimino, nel Comune di Carmignano (10 minuti in auto).

Villa la Ferdinanda detta anche dei Cento Camini, fu fatta costruire dal granduca Ferdinando I (1549-1609) sul colle di Artimino alla fine del Cinquecento, su progetto dell'architetto Bernardo Buontalenti, architetto di corte che si occupò della realizzazione di moltissimi edifici medicei nonché dei bastioni delle mura di Prato. La villa era la favorita di Ferdinando per il periodo estivo e al piano nobile fu fatta decorare ad affresco da Domenico Cresti detto il Passignano e da Bernardo Poccetti con soggetti mitologici e allusivi alle virtù di Ferdinando.