Il progetto Macrolotto Creative District ha l’obiettivo di conferire più vivibilità e sostenibilità in un'area particolarmente difficile come il Macrolotto Zero, un quartiere storico del distretto produttivo pratese, dove su oltre 43 ettari non c'è alcuna area pubblica, nonostante sia oggi una zona ad alta concentrazione urbana. Nonostante la collocazione sia relativamente centrale, la zona presenta le caratteristiche di un’area periferica. Il quartiere è cresciuto vorticosamente con l'afflusso di nuovi pratesi dalla Toscana per poi essere caratterizzato da una forte presenza di immigrati dal Sud Italia. Negli anni Sessanta e Settanta la zona, strutturata come “città-fabbrica”, è stata uno dei motori produttivi del distretto industriale tessile di Prato, dove convivevano attività produttive e abitazioni ma, con un lento processo, gli edifici produttivi sono stati abbandonati e ne è stato fatto un riuso sporadico e casuale con pochi esempi di una rigenerazione rispettosa dei valori locali, e con molti interventi di sostituzione speculativa.
Oggi il Macrolotto Zero è contrassegnato da barriere fisiche e una forte concentrazione di migranti (soprattutto di origine cinese), che hanno conferito all’area un carattere di isolamento tra i più marcati d’Italia. Il progetto intende innescare un processo di cambiamento per ridare un volto nuovo al quartiere, investendo risorse europee e comunali, connettendolo maggiormente al centro storico e agli altri poli d'interesse della città, creando un vero e proprio distretto creativo dell'area vasta tra Firenze e Pistoia. Il progetto, contraddistinto da un elevato grado di innovazione urbana, prevede un investimento di oltre 8 milioni di euro; si è classificato al primo posto di una graduatoria regionale finalizzata a finanziare progetti di rigenerazione urbana.